UDINE. Un anno fa monsignor Andrea Bruno Mazzocato fu il primo a varcare la cattedrale di Udine spalancando a tutti la porta giubilare....
UDINE. Un anno fa monsignor Andrea Bruno Mazzocato fu il primo a varcare la cattedrale di Udine spalancando a tutti la porta giubilare. Domenica 13 novembre, facendo seguito al corteo di quasi duemila fedeli che hanno riempito il duomo, vi ha fatto ingresso per ultimo e l’ha chiusa, come il pastore che, radunato il gregge, chiude la porta dell’ovile perché sa di aver condotto le pecore in un luogo sicuro.
Con la cerimonia solenne celebrata dall’arcivescovo Mazzocato con monsignor Diego Causero, nunzio apostolico, monsignor Lucio Soravito, vescovo emerito di Adria-Rovigo e il vescovo emerito monsignor Pietro Brollo e un centinaio di parroci, diaconi e seminaristi, nella XXXIII domenica del tempo ordinario è stata chiusa la porta della cattedrale cittadina, quella della basilica delle grazie, quella del santuario di Castelmonte, di Monte Lussari, di Gemona e Tricesimo.
Una celebrazione che si è svolta in comunione con tutte le diocesi del mondo, precedendo quella di domenica quando, con la chiusura della Porta santa della basilica di san Pietro a Roma, si concluderà il giubileo straordinario della misericordia.
Nonostante il freddo pungente piazza duomo si è riempita di fedeli che, accendendo le loro candele si sono incamminati nel corteo assieme all’arcivescovo, ai volontari dell’unitalsi e agli Scout.
La nota dominante della solenne convocazione diocesana è stata quella del rendimento di grazie a Dio per i benefici ricevuti e per il cammino compiuto in quest’anno santo.
Dopo che i fedeli sono entrati in cattedrale, mentre i ministri, i diaconi, i presbiteri e i vescovi si sono disposti nel corridoio centrale della navata l’arcivescovo ha esortato l’assemblea: «Confortati dalla consapevolezza che il cuore di Dio non si chiude, chiudiamo oggi la porta della Misericordia, simbolo del tempo forte di rinnovamento e di conversione che abbiamo vissuto».
Giubileo della misericordia, chiusa la Porta santa a Udine Cerimonia in duomo a Udine per la chiusura della Porta santa del Giubileo della misericordia: tanti i fedeli presenti (Video Petrussi)
Fra i fedeli che affollavano la cattedrale, tanti i giovani che hanno seguito la celebrazione ed è a loro in particolare che l’arcivescovo si è rivolto nella sua omelia quando ha detto: «Noi siamo il gregge, e la comunità del Signore in terra friulana e qui ci sentiamo al sicuro da ogni male fisico, morale e spirituale per questa via e per la vita eterna perché siamo dentro l’abbraccio della Misericordia del Dio Padre dal quale nessuna potenza maligna può strapparci».
Poi l’arcivescovo si è soffermato a ricordare la grandi cose che lo spirito santo ha fatto nella Chiesa in questo anno giubilare. «Se in molti saremo “misericordes sicut Pater” – ha promesso rivolgendosi ai fedeli – anche la Chiesa di Udine sarà viva e madre feconda. Potremo proseguire con serena fiducia anche il cammino che abbiamo intrapreso e che, proprio in questo tempo, sto presentando in varie zone della diocesi con una consolante partecipazione di sacerdoti, diaconi, religiosi e tanti laici. Siamo in tanti che amiamo la nostra Chiesa.
E se in tanti avremo nel cuore la misericordia di Gesù, anche le collaborazioni pastorali, che sto proponendo, potranno avviarsi e diventare porte del Signore spalancate sul territorio friulano che invitano tutti ad entrare per trovare l’unica misericordia che guarisce i cuori e dona la speranza».
Fonte Messaggero Veneto.
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